SCI ALPINO
PROGRAMMA INTEGRALE

FASE INTRODUTTIVA

Parte del corso in cui è presentato il percorso formativo in tutte le sue parti.
Vengono definiti ruoli e competenze che dovranno essere sviluppate e fatte crescere durante il periodo formativo
Vengono fissati tutti gli obiettivi che devono essere raggiunti per diventare maestro
Frase della parte introduttiva:

“io sciavo per me devo imparare a sciare per gli altri”

I punti fondamentali del capitolo introduttivo:

  • Chi sono.
  • Come sono fatto.
  • Quali movimenti posso realizzare.
  • Come riesco a comprendere e a diventare consapevole di me stesso e dei miei movimenti.
  • La mia gestualità (i movimenti semplici, la comprensione di movimenti complessi nel loro essere in sequenze particolari, essere sviluppati in tempi definiti, per durate particolari, con la necessità di essere anche ripetuti nel tempo in modo ciclico o aciclico, con momenti di aritmia e di ritmo).
  • In che ambiente mi muovo.
  • Conoscere gli attrezzi con cui mi muovo nell’ambiente.
  • La fisica che governa l’interazione tra l’io(persona), lo sci(attrezzo), la neve(ambiente).
  • Studio degli spostamenti.
  • Concetti di espressione nelle traiettorie di spostamento.

METODO

Lavoro riferito all’allievo nell’uso della sperimentazione
Lavori di gruppo – di scambio – di confronto- di brainstorming
Lavori strutturati sulla conoscenza
Laboratori
Lavori sulle variabili
Lavori riferiti all’istruttore nella forma classica

N.B. Definizione degli strumenti descritta nei particolari dei moduli

AFFIANCAMENTO

Periodo di due giorni in cui l’allievo si avvicina al mondo delle scuole di sci e cerca di conoscere gli aspetti operativi delle scuole stesse.

Importante

Durante questo periodo obbligatorio l’allievo non può insegnare.

TECNICO

I temi visti in riferimento al testo tecnico (le varie L)

Da sviluppare i diversi moduli nei diversi livelli con gli elementi metodico/didattici che hanno caratterizzato la parte introduttiva.

DIDATTICO METODOLOGICO DI PROVA

Come comprendere come diventare maestri, attraverso il migliorare se stessi

PREPARAZIONE E VERIFICA

Preparazione all’esame ed esame per allievo maestro

Lavoro a stazioni

Lavoro a gruppi di 4 con modalità autonoma e supervisione degli istruttori

IL LAVORO

Lavoro nelle scuole di sci e snowboard.

IL CONFRONTO DELLE ESPERIENZE E PREPARAZIONE FINALE

Parte finale per affinare i dettagli della professione con esame finale per l’abilitazione  professionale.

PRIMO MODULO

Frase di impronta al corso:

La persona colta ama apprendere
La persona ignorante pretende di insegnare

Come analizzare il ruolo che il maestro riveste attraverso una visione che viene data da questa frase?

Il maestro di sci: ruoli e competenze

Domanda del modulo: Chi sono?

Argomenti:

  • La persona maestro
  • Persona
  • L’attrezzo
  • L’ambiente

Per ogni elemento devono essere definite caratteristiche e peculiarità.

Per la persona in particolare comprendere abilità, capacità e idoneità a svolgere le attività richieste e in particolare individuare le competenze specifiche per lo sviluppo del percorso formativo per gli obiettivi didattico/metodologici riferiti al maestro.

Temi di studio e analisi
Gli spostamenti (concetto e definizione) [Mutamento di posizione]

I punti da introdurre:

  • Le linee rette
  • Tutto quello che non è linea retta è curvilineo
  • Aspetti della curva
  • Collegamenti, sequenze e concatenamenti

Laboratori

  • Cieco.
  • Max pendenza.
  • L’azione percettiva (scoperta delle caratteristiche).

La possibilità di proporre laboratori diversi, può nascere da evidenze che emergono dai ragazzi, da iniziative degli istruttori, da spunti che possono venire dagli scambi attivi istruttori/allievi.

Verifiche

  • Impressioni avute del progetto.
  • Impressioni delle modalità e dalla filosofia del progetto.
  • Impressioni durante i lavori e durante la settimana.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi.
  • Commenti.
  • Riferimenti spaziali (punto A e punto B)
  • Ancoraggi visivi e bisogni di sviluppo della vista periferica
  • Progetto di traiettoria
  • Disponibilità corporea concetto lo sviluppo attraverso anche andature switch
  • Pendii di diverse pendenze con analisi diverse
  • Riferimenti alle inerzie
  • La scoperta dello spazio e della velocità nella funzione del tempo

SECONDO MODULO
I contesti: come ricercare la forma e la strategia per la crescita e l’apprendimento

Domanda del modulo: Chi sono?

Argomenti:

  • I movimenti segmentari e globali
  • Analisi del movimento
  • Osservazioni e valutazioni dei movimenti [alto-basso] [destra-sinistra] [avanti-indietro] [torsione]
  • Sulla base dell’analisi del movimento valutazione degli effetti prodotti isolando i singoli movimenti

Per ogni elemento devono essere definite caratteristiche e peculiarità.
Per la persona in particolare comprendere abilità, capacità e idoneità a svolgere le attività richieste e in particolare individuare le competenze specifiche per lo sviluppo del percorso formativo per gli obiettivi didattico/metodologici riferiti al maestro.

Temi di studio e analisi

  • Alla scoperta di L
  • analisi delle variabili
  • Verifica delle conoscenze personali
  • Confronto tra lo sci sciato e lo sci da portare ad altri
  • Lo sci naturale
  • Cos’è la tecnica

I punti da introdurre:

  • Le variabili
  • Alla scoperta di L1 (perché, come, quando e dove)
  • Se L1 e L5 hanno certe caratteristiche come si può sviluppare L2 L3 L4 (caratteristiche generali, no particolari)
  • Movimento che ottiene cosa
  • Progetto di traiettoria su L1 L2
  • Disponibilità corporea concetto lo sviluppo attraverso anche andature switch
  • Analisi dei terreni
  • Momenti difficili
  • La scoperta dello spazio e della velocità nella funzione del tempo

I punti da trattare e a cui dare
approfondimento
rispetto al primo modulo:

  • Le linee rette
  • Tutto quello che non è linea retta è curvilineo
  • Aspetti della curva
  • Collegamenti, sequenze e concatenamenti
  • Riferimenti spaziali (punto A e punto B)
  • Ancoraggi visivi e bisogni di sviluppo della vista periferica
  • Progetto di traiettoria
  • Disponibilità corporea concetto lo sviluppo attraverso anche andature switch
  • Pendii di diverse pendenze con analisi diverse
  • Riferimenti alle inerzie
  • La scoperta dello spazio e della velocità nella funzione del tempo

Laboratori :

  • Rotazione degli arti inferiori
  • Valorizzazione e analisi dell’arto dominante
  • Comportamento globale del corpo per la ricerca continua della centralità.

DOCENZE ESTERNE

Verifiche:

  • Impressioni avute durante i lavori e durante la settimana
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi del lavoro sul campo
  • Relazione sintetica degli interventi delle docenti esterne
  • commenti

TERZO MODULO
Imparare a imparare

Domanda del modulo: cosa significa insegnare?

Imparare a far imparare

  • Ritorno alle osservazioni delle caratteristiche delle persone con cui ci confrontiamo.
  • Analisi della comunicazione e dettagli che si possono cogliere nei dialoghi.
  • Evidenza delle esigenze.
  • Trasferire elementi tecnici all’interno delle tematiche evidenziate dalle esigenze e comprendere i percorsi che possono essere seguiti per portare a soddisfazione le richieste delle persone con cui ci rapportiamo.
  • Mettere in discussione.

Argomenti:

  • Osservazione: la capacità di guardare con attenzione agli aspetti primari e secondari dei movimenti che servono per ottenere i risultati definiti dagli obiettivi didattici
  • Analisi del movimento e progettazione dell’evoluzione del movimento per ottenere l’apprendimento previsto
  • Osservazioni e valutazioni dei movimenti [alto-basso] [destra-sinistra] [avanti-indietro] [torsione]
  • Sulla base dell’analisi del movimento valutazione degli effetti prodotti isolando i singoli movimenti.

Temi di studio e analisi

Esperienza di insegnamento

N.B. Per dare valore all’attività svolta con i bambini e vista la difficoltà di insegnare, farei intervenire una maestra specializzata in Alto Adige e che fa formazione e aggiornamenti in Alto Adige.

DOCENZE ESTERNE

Verifiche:

  • Impressioni delle attività con i bambini.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Relazione sintetica degli interventi delle docenti esterne.
  • Commenti.

QUARTO MODULO
La conoscenza: lo strumento “tecnica”

Domanda del modulo: cosa significa conoscere?

Cosa conoscere, perché conoscere, come conoscere e quando serve conoscere.

  • La conoscenza globale del mondo relativo agli sport di scivolamento
  • Gli ambienti la diversità dei terreni: la scelta e l’utilizzo
  • Gli schemi L

Per ogni elemento devono essere definite caratteristiche e peculiarità.
Sviluppo alla scoperta delle variabili

Temi di studio e analisi

  • Alla scoperta di L
  • L4 il livello di accesso a tutti i livelli
  • L’interpretazione personale sulla base degli elementi messi in evidenza dalla tecnica
  • Quali sono le divergenze rispetto al modello tecnico
  • Quali sono i percorsi personali per arrivare ad avere le caratteristiche di movimento per aderire al modello tecnico
  • La naturalezza nella gestione dei movimenti
  • Fare i movimenti per aderire ai vari modelli della progressione L4 random

Le varie L dall’interpretazione all’aderenza al modello tecnico definendo un percorso che viene gestito in continuo random tra istruttori e allievi in proposte analisi autogestione e autovalutazione.

Viaggio nelle varie galassie L

  • Alla scoperta degli spazi, dei tempi, delle situazione di ambiente dei vari livelli spaziando a caso con tempi specifici per dare una presentazione dei vari livelli
  • Ci si prefigge comunque di dare più spessore da l1 a l5 che saranno maggiormente trattati in quanto elementi d’esame per allievo maestro.

N.B. Non si trascureranno sicuramente L6 e L7 e si farà anche una preparazione per affrontare Eurotest

I punti da trattare:

  • da L4 scendere verso L3 L2 L1
  • da L4 salire verso L5 L6 L7
  • conoscenza e stabilizzazione di L4

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con temi portati giornalmente e gestiti in forma di laboratori.
  • Confronti a disposizione degli istruttori che guidano i laboratori.
  • Sviluppo delle variabili dei vari livelli, cercando di dare continuità e definire le capacità minime necessarie.
  • Aspetti delle diverse curve.
  • Andamenti switch per la comprensione degli elementi base.
  • Collegamenti, sequenze e concatenamenti.
  • Riferimenti spaziali (punto A e punto B).

Le modalità operative si trovano alla base di tutti i moduli della parte evoluta.

DOCENZE ESTERNE

 

N.B. esiste la possibilità che ci sia anche l’intervento di Alessandro, purché sia coordinato e concordato con la linea del corso e vengano stabiliti i temi da trattare.

Verifiche:

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni del testo tecnico.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Relazione sintetica degli interventi delle docenti esterne.
  • Commenti.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).

Laboratori L

  • In base alle necessità e alle evidenze che emergono per le dimostrazioni (sfruttare inventiva, istanti particolari e spunti che arrivano dalle giornate che si vivono. Alla base confronti e pensieri possono essere stimoli importanti).
  • La base dell’attrattività data dalla naturalezza dell’interpretazione (visione personale di cosa si fa, sensazioni che si vivono nelle attività proposte, disponibilità corporee, gestione delle armonie personali).
  • La ricerca dei spazi e dei tempi.
  • Le coordinazioni dei diversi segmenti corporei.
  • Le capacità condizionali che vengono messe in discussione.
  • Come si arriva all’utilizzo del bastone (variazioni degli archi, delle pendenze e delle velocità quando nasce l’esigenza di utilizzare il bastoncino? Quando deve essere pronto e per essere pronto in un specifico momento come viene fatta la preparazione? Con quali tempi? Quali sono i movimenti necessari.

QUINTO MODULO
La sicurezza sul lavoro: come muoversi con il concetto della riduzione del rischio.

Domanda del modulo: cosa devo fare per essere sicuro e far muovere in sicurezza il mio allievo?

Capacità di vedere le situazioni, saper scegliere in base alle osservazioni e alle valutazioni che cosa fare, sape vedere le conseguenze delle nostre azioni.

Argomenti:

  • La pista
  • Gli impianti
  • Le attività didattiche

Tutto in funzione della sicurezza.

Sviluppo delle attenzioni necessarie per la riduzione del rischio.

Temi di studio e analisi

  • Gli elementi che mettono a rischio l’attività con il principiante.
  • Come muoversi.
  • Le attenzioni alla persona.
  • Le attività in base alle caratteristiche della persona.
  • I livelli e la loro applicabilità nella quotidianità (la mescolanza di livelli nella stessa persona).

Le varie L come aderiscono alla persona e come le variabili modificano le proposte e le attività didattiche Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione.

Ambiente di lavoro:

  • concetto di pericolo e di rischio
  • gli impianti di risalita
  • analisi dei terreni (varie zone: incroci, pendenze, zone di fuga, zone a rischio, zone sicure)
  • comportamenti
  • gestione dei gruppi
  • aspetti educativi (uso del casco, alcool, rastrelliere, attenzioni per l’utente pista, esempi da seguire, l’ecomaestro [rispetto per l’ambiente]
  • attività didattica rispetto alle osservazioni che sono frutto di questo modulo

Gli aspetti educativi

  • Il rapporto con l’essere rappresentante di una categoria.
  • La divisa.
  • Il rapporto con l’alcol durante le ore di lavoro.
  • Nel dopo lavoro.
  • Rapporto con il fumo e con altre sostanze.

La conoscenza della norma

  • La figura del maestro dal punto di vista normativo.
  • Le responsabilità.
  • Gli obblighi.
  • La professione che cosa richiede e che cos’è nella pratica andando a equilibrare ciò che è scritto con ciò che si fa nella quotidianità.
  • L’assunzione di rischio e la quantità di rischio.

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni del testo tecnico.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Commenti.
  • Test conoscenza del testo*.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).

SESTO MODULO
Multidisciplinare: una crescita di gruppo

Piano di lavoro

Tema portante del modulo:
confronto attivo tra le esperienze con le diverse discipline

  • Convinzioni.
  • Automatismi.
  • Le cose che diamo per scontate.
  • Le similitudini che possono far meglio comprendere la nostra disciplina.
  • Gli elementi comuni.
  • L’interpretazione dell’altra disciplina dal punto di vista della fisica.

Frase utilizzata
“apprendere per insegnare”

La conoscenza per cambiare il modo di fare.
Struttura del modulo con i temi del giorno:
Ogni giorno verranno trattati in modo di laboratorio con fasi di sperimentazione e ricerca i temi sotto riportati.

Temi:

  • Lo spostamento.
  • Studio degli spostamenti significati e diverse interpretazioni degli spostamenti in base alle diverse attività.
  • La relazione corpo e ambiente (lavoro sugli spostamenti e sulle forze che agiscono sul corpo).
  • Analisi degli aspetti globali rispetto agli elementi tecnici descritti dal testo.
  • Le sensazioni del corpo (come il corpo sente, quanto sente e che cosa sente).
  • La creazione di attenzioni specifiche, in tempi specifici, per valutare la capacita di percepire e la valorizzazione delle sensazioni per giungere al concetto di disponibilità del corpo e della mente all’interazione con l’ambiente e le forze che agiscono sul sistema.
  • Tensioni muscolari e attività del sistema muscoloscheletrico come il corpo sostiene ed è in grado di sostenere l’attività (disponibilità a fare, cosa e come) [resistenze, lateralità, dominanza di parti del corpo rispetto ad altre].
  • Ragionamenti e considerazioni.
  • La motivazione e la differenziazione tra i metodi in base alle categorie di allievi.
  • Conclusioni e considerazioni generali (principio di osservazione che va oltre l’aspetto di una verità assoluta inesistente per aderire al concetto di verità di circostanza).

Vivere l’attrezzo con criticità e curiosità nella ricerca e nella scoperta.

Sviluppo del concetto di spostamento, di traiettoria, di come lo spazio e il tempo devono essere proposti e considerati come elementi primari del rapporto di interazione che il corpo ha con l’ambiente neve, nella propria disciplina.

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni della propria esperienza come allievo.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Commenti.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).

SETTIMO MODULO
Eurosècuritè

Il modulo prevede l’interfaccia tra guide alpine e istruttori.

Nei programmi precedenti gli istruttori venivano lasciati fuori da questo modulo, ma per ridefinire i rapporti delle conoscenze è opportuno che a questa attività sia presente almeno il responsabile dei corsi.
In questo modo si crea continuità e i messaggi che arrivano ai ragazzi sono coerenti e in linea anche con la credibilità di tutto il corso formativo.

PROGRAMMA DI MASSIMA

Il programma prevede una parte teorica che si sviluppa durante il primo giorno e in alcuni pomeriggi.
La parte pratica porta a conoscenza di un ambiente non protetto e non addomesticato che è giusto che un  maestro di sci conosca.
Vengono trattati argomenti come gli spostamenti e la gestione dei gruppi nei tratti fuori pista.
Viene anche fatto conoscere e viene fatto usare il kit di auto soccorso.
Al termine della settimana viene fatto l’esame per la certificazione Eurosècuritè.

ATTENZIONE

AL FINE DI MASSIMIZZARE L’UTILITÀ DI QUESTO MODULO E LASCIARE COMUNQUE UN SEGNO TANGIBILE DI QUELLA PROFESSIONALITÀ RICHIESTA AL MAESTRO DI SCI, SI CONSIGLIA L’ACQUISTO DEL KIT DI AUTO SOCCORSO CON LE CARATTERISTICHE  SEGUENDO LE DIRETTIVE DEL DIRETTORE DEI CORSI.

OTTAVO MODULO
Generare, creare, elaborare.

Domanda del modulo: come posso strutturare un apprendimento?

Capacità di vedere e comprendere le varie situazioni, saper scegliere in base alle osservazioni un percorso personalizzato che dia modo di avere una crescita rispetto alle esigenze. 

Argomenti:

  • Il movimento che fa
  • Gli obiettivi tecnici
  • Le attività didattiche per raggiungere gli obiettivi

Temi di studio e analisi

  • Gli elementi che mettono a rischio l’attività con il principiante.
  • Come muoversi in L1, l2 e L3.
  • le competenze tecniche necessarie a scendere in sicurezza pendii di moderata pendenza in posizione a spazzaneve.
  • Le attenzioni alla persona caratteristiche del movimento (rotazione degli arti inferiori e adduzione e abduzione).
  • Le attività in base alle caratteristiche della persona.
  • I livelli e la loro applicabilità nella quotidianità (la mescolanza di livelli nella stessa persona).

Le varie L come aderiscono alla persona e come le variabili modificano le proposte e le attività didattiche Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione.

I punti da trattare:

  • Postura: analisi completa degli atteggiamenti dei vari segmenti corporei
  • da L3 scendere verso L2 e L1
  • Le velocità
  • I terreni
  • I movimenti
  • La percezione dei movimenti e degli elementi caratteristici di L1 l2 e l3
  • conoscenza e stabilizzazione di tutti e tre i livelli *

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con temi portati giornalmente e gestiti in forma di laboratori organizzati.
  • Confronti a disposizione degli istruttori che guidano i laboratori.
  • Sviluppo delle variabili dei vari livelli, cercando di dare continuità e definire le capacità minime necessarie.
  • Aspetti delle diverse abilità richieste nei tre livelli.
  • Le proposte didattiche del testo.
  • Collegamenti, sequenze e concatenamenti.
  • Valutazione delle simmetrie del movimento.
  • Riferimenti spaziali specifici (punto A e punto B).

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità
  • Impressioni del testo tecnico
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo
  • Commenti
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo)
  • Test scritto sul testo*

*Test sul campo con valutazione e autovalutazione.

NONO MODULO
Generare, creare, elaborare.

Domanda del modulo: cosa vuol dire progredire?

Capacità di comprendere le caratteristiche dell’allievo e individuare l’obiettivo che si può fissare.

Argomenti:

  • Come modificare Il movimento per migliorare.
  • Gli obiettivi come vengono fissati.
  • Le attività didattiche per raggiungere gli obiettivi.

Temi di studio e analisi

  • Gli elementi che permettono di crescere dal punto di vista motorio.
  • Come muoversi in l4 e l5.
  • le competenze tecniche per muoversi su pendii anche ripidi (no pista nera).
  • Le attenzioni alla persona e alla disponibilità al movimento.
  • Concetto di prestazione e di capacità condizionali minime per le proposte didattiche.
  • Le attività in base alle caratteristiche della persona.

Come differiscono I livelli e la loro applicabilità nell’insegnamento.

Le varie L come aderiscono alla persona e come le variabili modificano le proposte e le attività didattiche Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione.

I punti da trattare:

  • Postura: analisi completa delle disponibilità mentali e corporee
  • Creazione delle basi su cui sviluppare l6 e l7 (studio e analisi delle differenze di caratteristica e di variabili).
  • da L3 salire verso L4 e L5
  • Le velocità dei movimenti come cambiano
  • Lavoro sulle percezioni per il mantenimento della consapevolezza
  • conoscenza e stabilizzazione dei livelli l4 e l5*

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con temi portati giornalmente e gestiti in forma di laboratori organizzati con continua crescita della funzione insegnante.
  • Confronti attivi con guida alla forma di pensiero attiva, critica, effervescente e propensa agli aspetti positivi e alla loro valorizzazione.
  • Sviluppo delle variabili dei vari livelli, cercando di dare continuità e definire le capacità minime necessarie.
  • Aspetti delle diverse abilità richieste nei due livelli gli aspetti coordinativi essenziali.
  • La personalizzazione.
  • Le proposte didattiche del testo.
  • Collegamenti, sequenze e concatenamenti.
  • Valutazione delle simmetrie del movimento (analisi).
  • Riferimenti spaziali specifici.

DOCENZE ESTERNE

 

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni del testo tecnico.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Commenti.
  • Relazione delle docenze esterne.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).
  • Test di teoria *.

DECIMO MODULO
Abilità di creare didattiche efficaci.

Domanda del modulo: cosa vuol dire abilità professionale?

Sviluppare le capacità di osservare, valutare considerare e agire.

Argomenti:

  • Come modificare Il movimento per migliorare.
  • Quali strade percorrere per l’apprendimento.
  • Gli obiettivi finali e gli obiettivi intermedi.
  • Le valutazioni.
  • i confronti e la sincronizzazione dei feedback.

Temi di studio e analisi

  • Passare alle dimostrazioni dei vari livelli in modalità random.
  • le aderenze al modello tecnico.
  • Le attenzioni alla persona e alla disponibilità al movimento e alla variazione.
  • Gioco di variare i livelli nella stessa discesa (valorizzare la capacità di adeguamento alla variabile richiesta).
  • Valorizzazione della naturalezza e armonizzazione.

Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione con analisi video

I punti da trattare:

  • Postura: aree di miglioramento.
  • Creazione di percorsi di studio in temi consapevolezza e stabilizzazione.
  • Io dimostro da l1 a l5 a comando.
  • Faccio anche introduzione dinamica di l6 e l7(analisi e studio di gruppo).
  • Parlare delle varie sensazioni nei vari l nei vari momenti.
  • Capacità di proporre pensieri e idee per far comprendere i vari momenti di l.
  • Lavoro sulle percezioni per il mantenimento della consapevolezza.
  • conoscenza e stabilizzazione dei livelli l4 e l5*.

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori.

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con temi legati alla dimostrazione delle diverse L.
  • Confronti attivi con guida alla forma di pensiero attivo, evoluzione del pensiero e delle strategie didattiche.
  • Comprensione certa delle variabili nei vari livelli.
  • Definire la posizione dell’asticella.
  • La personalizzazione e l’efficacia dimostrativa.
  • Presentazione delle diverse prove d’esame.
  • Valutazione e analisi dei video in gruppo.
  • Confronto aperto su ciò che deve essere dimostrato.

DOCENZE ESTERNE

 

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni del testo tecnico.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Commenti.
  • Relazione delle docenze esterne.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).
  • Test di teoria *.

*Divisione in 8/9 gruppi ogni gruppo fa una domanda a cui risponde. Successivamente tutte le domande vengono fatte a tutti, tutti rispondono e ci si confronta sulle risposte

UNDICESIMO MODULO
Come preparare la dimostrazione.
La conoscenza e la determinazione nei propri mezzi.

Domanda del modulo: come mi posso preparare insieme agli altri all’esame?

Sviluppare le capacità di costruire il proprio percorso per arrivare pronti all’esame.

Argomenti:

  • Come stabilizzare Il movimento efficace.
  • Qual è il mio ruolo nel percorso dei miei compagni per preparare l’esame.
  • Come essere in grado di adattarmi e far adattare i miei compagni alle variabili che si potrebbero presentare?
  • Gli obiettivi finali la loro comprensione e la valorizzazione delle conoscenze.
  • Le valutazioni dei ragazzi vs istruttori.
  • i confronti e la sincronizzazione dei feedback con un confronto attivo con gli istruttori.

Temi di studio e analisi

  • Passare alle dimostrazioni dei vari livelli.
  • le aderenze al modello tecnico.
  • Le attenzioni alla persona e all’esecuzione del movimento e all’aderenza al modello tecnico richiesto.
  • Valorizzazione della naturalezza e armonizzazione.
  • La ripetizione e la stabilizzazione.
  • Introduzione e discussione di l6 e l7 per definire i compiti a casa durante la stagione invernale.
  • Predisporre anche una sorta di tabella di allenamento per l’inverno.

Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione con analisi video.

I punti da trattare:

  • Il modello tecnico.
  • La dimostrazione.
  • La valorizzazione degli elementi che supportano l’efficacia nella dimostrazione.
  • Io dimostro da l1 a l5 osservato da una commissione di allievi e di istruttori.
  • Continuo Lavoro sulle percezioni per il mantenimento della consapevolezza andando verso la stabilizzazione.
  • La conoscenza dello strumento testo.

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori.

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con 4 componenti nell’operatività 1 dimostra, 1riprende, 2 valutano.
  • Confronti attivi con istruttori sempre più vicini alle necessità espresse dai ragazzi.
  • Verifica di quelli che sono i livelli minimi.
  • Presentazione delle diverse prove d’esame.
  • Valutazione e analisi dei video in gruppo nei lavori fatti nel pomeriggio.
  • Verificare ciò che deve essere dimostrato.

DOCENZE ESTERNE

 

Verifiche

  • Impressioni delle attività proposte e delle modalità.
  • Impressioni del testo tecnico.
  • Relazione sintetica da parte dei ragazzi della settimana sul campo.
  • Commenti.
  • Relazione delle docenze esterne.
  • Schede di valutazione con condivisione (in funzione degli obiettivi del modulo).
  • Test di teoria *.

DODICESIMO MODULO
Preparazione specifica all’esame.

Domanda del modulo: come mi posso preparare per l’esame?

Gestione delle proprie risorse e definizione dei dettagli.

Argomenti:

  • Come dimostrare.
  • Come gestire i movimenti durante la dimostrazione.
  • Visualizzare le prove e sintonizzare i feed back.
  • Gli obiettivi finali la loro comprensione e la valorizzazione delle conoscenze.
  • Le valutazioni degli istruttori.

I punti da trattare:

  • Il modello tecnico.
  • La dimostrazione.
  • La valorizzazione degli elementi che supportano l’efficacia nella dimostrazione.
  • Io dimostro da l1 a l5 osservato da una commissione di istruttori*.
  • Verifica della conoscenza dello strumento testo*.

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con 4 componenti nell’operatività 1 dimostra, 1riprende, 2 valutano a stretto contatto con gli istruttori.
  • Confronti attivi con istruttori sempre più vicini alle necessità espresse dai ragazzi.
  • Lavoro a stazioni specifiche ogni istruttore su un livello e i ragazzi si muovono in base alle loro necessità.
  • Verificare ciò che deve essere dimostrato anche valutare bene gli spazi di interpretazione personale.

ESAME PRATICO E TEORICO
PER ALLIEVO MAESTRO DI SCI

Prove:

TREDICESIMO MODULO
Come presentare L6 e L7.
La conoscenza e la dimostrazione.

Domanda del modulo: come la mia esperienza di lavoro mi permette di trovare soluzioni per il mio miglioramento?

Sviluppare le capacità di se stessi sull’esperienza maturata durante l’esperienza di lavoro durante l’inverno. Costruire il proprio percorso per arrivare pronti all’esame da maestro. Strutturazione di un programma di tre moduli. Le proposte.

Argomenti:

  • Come strutturare il percorso di crescita.
  • Qual è il mio ruolo nel mio percorso per diventare maestro.
  • Io maestro di me stesso per essere maestro per gli altri.
  • Gli obiettivi finali la loro comprensione e la valorizzazione delle conoscenze uniti alla mia capacità di fare.
  • Le valutazioni dei ragazzi vs istruttori.
  • i confronti e la sincronizzazione dei feedback con un confronto attivo con gli istruttori.

Temi di studio e analisi

  • ripassare le dimostrazioni dei vari livelli fino aL5.
  • le aderenze al modello tecnico L6 e L7 .
  • Valorizzazione della naturalezza e armonizzazione nei livelli di prestazione.
  • La ripetizione e la stabilizzazione.
  • Studio e discussione di L6 e L7 per definire gli obiettivi.

Analisi discussioni di gruppo: autogestione e autovalutazione con analisi video.

I punti da trattare:

  • Il modello tecnico.
  • La dimostrazione.
  • La valorizzazione degli elementi che supportano l’efficacia nella dimostrazione.
  • Io tratto e argomento sui livelli L6 e L7*.
  • osservazioni da una commissione di allievi maestri e di istruttori*.
  • Continuo Lavoro sulle percezioni per il mantenimento della consapevolezza andando verso la stabilizzazione.
  • La conoscenza dello strumento testo*.

*lavori fatti a stazioni con interazione attiva allievi/istruttori.

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con 4 componenti nell’operatività 1 dimostra, 1riprende, 2 valutano.
  • Confronti attivi con istruttori sempre più vicini alle necessità espresse dai ragazzi.
  • Verifica di quelli che sono i requisiti minimi dei livelli alti.
  • Presentazione delle diverse prove d’esame.
  • Valutazione e analisi dei video in gruppo nei lavori fatti nel pomeriggio.
  • Verificare ciò che deve essere dimostrato.

DOCENZE ESTERNE

 

QUATTORDICESIMO MODULO
La gioia di sciare da maestro in tutti i livelli.
PREPARAZIONE ALL’ESAME FINALE.

Domande del modulo:
-qual è la mia identità di professionista del movimento sugli sci?
-come ultimare il mio percorso per preparare la mia professione?

Sviluppare le capacità di espressione di se stessi nell’aderire ai modelli tecnici trasmettendo naturalezza, armonia, leggerezza, facilità di interpretazione e lasciando giungere emozioni in chi ci guarda.
Rivisitazione di tutto ciò che è stato il percorso formativo.

Argomenti:

  • Come trasformare in armonia il movimento.
  • Flow.
  • Io maestro di me stesso per essere maestro per gli altri.
  • Trasmettere voglia di volare.
  • Discussione sugli aspetti di naturalezza e facilità di espressione.
  • Confronti e le discussioni sui temi dell’insegnare.
  • Impressioni e opinioni.
  • Preparare la parte finale.
  • I dettagli.
  • Come proseguire.
  • Attivare la curiosità.
  • Gli ultimi dettagli per essere un buon maestro.

I punti da trattare:

  • Il modello tecnico.
  • La dimostrazione.
  • La STABILIZZAZIONE DEGLI elementi che supportano l’efficacia nella dimostrazione
  • livelli L6 e L7 dimostrazione *.
  • La conoscenza dello strumento testo*.
  • La teoria.
  • La capacità di argomentare sull’attività a 360°.

Modalità di lavoro

  • Gestione dei gruppi con 4 componenti nell’operatività 1 dimostra, 1riprende, 2 valutano.
  • Confronti attivi con istruttori sempre più vicini alle necessità espresse dagli allievi maestri.
  • Prove livelli alti in ogni situazione.
  • Presentazione delle prove d’esame.
  • Valutazione e analisi dei video in gruppo nei lavori fatti nel pomeriggio.
  • Verificare ciò che deve essere dimostrato.
  • Autogestione in base alle esigenze.

ESAME PRATICO E TEORICO
PER MAESTRO DI SCI

Prove:

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